Il rispetto è la prima regola e vale più di mille tecniche efficaci

Vi racconto una storia…

Qualche giorno fa mi trovavo nella sede di una grossa azienda, con 70 dipendenti ed un fatturato di 15 milioni di euro.

La mattinata l’avevo dedicata all’ affiancamento personalizzato di uno dei due amministratori delegati, una donna moto tosta.

Mentre si avvicinava la pausa pranzo, nell’ufficio accanto sento delle voci: parlano di marketing e incombenze amministrative.

Uscendo passo davanti alla porta dell’ufficio dove stanno ancora lavorando e vengo investito da una voce forte, imponente. Mi affaccio nella stanza e incrocio uno sguardo teso ma triste, poi sento una voce flebile che dice:“Sì, sì, va bene”.

In quel momento uno dei due amministratori aveva appena ripreso e rimproverato in modo plateale e poco piacevole la collaboratrice che segue la contabilità aziendale.

L’amministratore delegato si accorge della mia presenza e con voce tranquilla mi chiede: “Matteo vai a pranzo? Riprendiamo i lavori alle 14? Ti accompagno alla macchina e poi ti raggiungo per mangiare”.

Mentre camminiamo verso la mia macchina continua la conversazione: “Senti Matteo, oggi puoi insegnare a quella ragazza a capire meglio ciò che le dico di fare?”. Chiedo all’amministratore di fermarsi e di tornare gentilmente nel suo ufficio per parlare un attimo.

Dimmi Matteo”, mi intima. Gli rispondo: “Certo che posso insegnare delle tecniche a quella collaboratrice, ma non lo farò! Prima devi scusarti con lei per quello che hai fatto prima. Ricorda che per ottenere risultato dalle persone la prima regola è il rispetto. Non devi alzare la voce: se un tuo collaboratore non capisce quello che dici è colpa tua ed è compito tuo spiegarti al meglio finché le cose non sono chiare e limpide come l’acqua! E ricorda che questo ti serve perché se trovi la chiave comunicativa con una persona, dalla volta successiva le cose andranno meglio e piano piano diventerà tutto automatico e vi capirete anche solo con uno sguardo. Ora, per favore, segui il mio consiglio: vai nel suo ufficio, chiedile scusa e con lei riparti da zero!”

Alla fine io ho pranzato da solo, ma al mio ritorno l’amministratore delegato mi ha detto:”Oggi ho imparato una vera e propria lezione di vita”.

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